Giuliano della Rovere ad Anghiari

 

La documentata presenza di Giuliano della Rovere (Albisola 1443 – Roma 1513) nella dimora di Mazzone di Gregorio nel mese di ottobre del 1476, si inserisce nella cornice degli stretti legami che il notabilato di Anghiari seppe intessere con le personalità più in vista del tempo. La congruità cronologica supporta l’ipotesi che la sosta anghiarese possa inquadrarsi nel viaggio di ritorno del Nostro da Avignone, dove soggiornò dal 17 marzo fino al settembre 1476 (PASTORE 2001). 

Bisogna inoltre sottolineare come in precedenza il cardinale  della Rovere fu nominato legato della Marca d’Ancona dallo zio papa Sisto IV (Pecorile 1414 – Roma 1484) e in quel ruolo, a partire dal giugno 1474, fu posto a capo della spedizione per sedare manu militari  la ribellione di Todi e Spoleto alla quale si era aggiunta Città di Castello, quest’ultima sollevata da Niccolò di Vitellozzo Vitelli con l’aiuto dei fiorentini. Durante l’assedio della città oggi in Umbria è da menzionare un fatto d’armi particolare. Mentre il campo ecclesiastico comandato da Giuliano della Rovere cingeva le mura di Città di Castello, i fiorentini inviarono in soccorso degli assediati l’uomo d’arme chiamato Anghiarino con 60 fanti la sera del 3 luglio 1474 che, “passando per il mezzo del campo ecclesiastico, combattendo entrò in Castello senza perder nessuno de’ suoi”. (FINZI,  PARESCHI 1991)

Tutt’ora sono ignoti i motivi dell’incontro ad Anghiari fra Giuliano della Rovere e Mazzone di Gregorio, ma vanno verosimilmente inquadrati in un sistema di contatti tesi a fortificare le posizioni di papa Sisto IV in contrasto con Luigi XI di Francia. 

Mazzone di Gregorio ricevette dopo il 1503, con l’elezione di Giuliano al soglio pontificio con il nome di Giulio II, il privilegio dell’esenzione delle gabelle per tutte le robbe: libri argenti et altro (…) per carriaggi, arnesi e bolge, tanto a piedi quanto a cavallo (…) assieme al titolo di nobile Bartolomeo Valentino Mazzoni d’Anghiari (…).

 

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