La Battaglia di Anghiari tra raffigurazione e immaginazione

 

Non è un caso che la più significativa rappresentazione grafica del XVII secolo della Battaglia di Anghiari sia del fiammingo Edelinck. La ritrovata necessità dei pittori di avere archetipi a cui ispirarsi, date le numerose commissioni di tale soggetto, ha senza dubbio contribuito alla fortuna dell’episodio vinciano, in questo caso ispirazione indiretta del poema di Nomi, in una sorta di sfondo figurativo del componimento letterario del Catorcio di Anghiari (1683/1685), che si pone fra il lettore e la descrizione dei luoghi come una sorta di concorso delle Arti a sottolineare l’evento storico. 

“Anghiari parte risiede sopra un monte,
e parte è situato in un burrone,
Quella troneggia con sublime fronte,
Questa par che si giaccia coviglione;
Quella è cinta di mura, a questa pronte
Servono per muraglia le persone,
E da certi fossati fatti ad arte,
Fortezza acquista l’una e l’altra parte”

 

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